Il profitto di un’azienda è da sempre legato a un mix di fattori (Disponibilità, Prestazione, Qualità, Costo, Sicurezza…) che, oggi più che mai, assumono una dinamicità e una integrazione che non ha mai avuto eguali.

È semplice in tempi di crisi pensare di efficientare il processo manutentivo tagliando le attività di prevenzione cicliche (apparentemente superflue in tempi di bassa richiesta e/o discontinuità) ma è davvero difficile fare in modo che queste azioni possano continuare a garantire un futuro con livelli di affidabilità prefissati.

La sfida della manutenzione, che oggi chiamerei “opportunità”, è proprio quella di progettare e realizzare attività calibrate volte a raggiungere il giusto equilibrio tra massima e immediata efficienza e garanzia di affidabilità dei processi produttivi in prospettiva futura.

Questo è il momento in cui i tagli dei costi devono essere studiati e non solo attuati attraverso appropriate analisi del rischio, previsioni e controllate gestioni del cambiamento.

È questo il momento in cui tutta l’organizzazione della Manutenzione e i sistemi di gestionali di Asset Management (gestione delle azioni e delle previsioni di manutenzione e repository dello storico di efficacia/produttività) devono essere impostati al fine di supportare previsioni immediate e simulazioni di medio e lungo termine.

Tutti gli obiettivi della manutenzione, siano essi gestionali/organizzativi o sistemistici, devono quindi fornire un supporto completo ed essere una guida predittiva sulle decisioni prese e da prendere nei processi di efficienza, affidabilità e produttività.

Flavio Beretta